La Parigi del fotografo Brassaï in mostra a Milano.
Dal 20 marzo al 28 giugno saranno in mostra a Milano, al Palazzo Morando, oltre 260 fotografie di Brassaï, pseudonimo di Gyula Halász, scrittore, cineasta e fotografo ungherese naturalizzato francese, morto nel 1984. La mostra, già presentata al municipio, si intitola Pour l’amour de Parise raccoglie immagini di scorci inconsueti e momenti di vita quotidiana insieme ai monumenti più conosciuti di Parigi e agli artisti più famosi che l’hanno abitata.
Brassaï, nato nel 1899, si trasferì nei primi anni del Novecento a Parigi con la sua famiglia, dove andò a vivere nel quartiere di Montparnasse, famoso per i suoi artisti. Qui conobbe, tra gli altri, Jacques Prévert, Herny Miller, Salvador Dalì, Henri Matisse e Pablo Picasso. In particolare Brassaï divenne molto amico di Picasso, che nel 1932 gli chiese di fotografare le sue opere scultoree, fino ad allora inedite. Brassaï divenne famoso come fotografo di strada e raccontò soprattutto la Parigi notturna in modo nuovo e con una tecnica innovativa: «ero alla ricerca della poesia della nebbia che trasforma le cose, della poesia della notte che trasforma la città, della poesia del tempo che trasforma gli esseri». Le sue fotografie sono considerate oggi, oltre che opere d’arte, un importante documento dell’epoca: il suo più famoso libro fotografico, fu definito dal suo amico Henry Miller «l’occhio di Parigi».
Nel 1933 Brassaï ha fondato a Parigi l’agenzia fotografica Rapho, con il connazionale immigrato Charles Rado, e ha realizzato anche numerosi servizi e pubblicità, come per esempio per la rivista di moda Harper’s Bazaar. Dagli anni Quaranta le sue fotografie sono state esposte da importanti musei di tutto il mondo, tra cui il Museum of Modern Art (MoMA) di New York – che nel 1948 gli dedicò una retrospettiva – e l’Art Institute of Chicago, in Illinois.