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Terracomunica ha visitato La Laguna nel Bicchiere

In una assolata giornata di primavera siamo andati a trovare i “ragazzI” della Laguna nel Bicchiere per conoscere la loro passione per la Terra e il territorio. E’ una storia  iniziata  quasi per gioco, con i ragazzi della scuola media “Calvi” ai Giardini di Castello, zona di Biennale e case popolari di Venezia. Flavio Franceschet, insegnante, pensò di andare alla scoperta delle vigne nei giardini dei palazzi, dei monasteri e delle isole meno battute della laguna.

Tornarono così alla luce pergole dimenticate e uve pigiate con i piedi dai ragazzi, in un gioco secolare. dopo quella bella esperienza è stato naturale creare una vera e propria associazione no profit denominata “Laguna nel bicchiere – Le vigne ritrovate”, dove le persone possono ritrovarsi, dedicare tempo alla natura e riscoprire vecchi vigneti e antiche tradizioni.

Dopo la pensione quindi Franceschet ha trovato il modo di ascoltare pienamente la sua grande passione e sono tornate a vivere delle piccole vigne dimenticate. L’instancabile Franceschet ha iniziato a coinvolgere altri amici, che a sua volta hanno coinvolto enologi, ristoratori ed esperti, fino ad ottenere il Premio Masi Civiltà del Vino, assieme a Bisol e a Michel Thoulouze, imprenditore televisivo diventato anche lui vignaiolo a Sant’Erasmo.

Sono spuntate vigne in luoghi impensabili, nonché l’antica, storica cantina del monastero di San Michele in Isola, dove si trova anche il cimitero monumentale di Venezia. La cantina più antica della città, abbandonata dai frati francescani i quali non avevano più le forze per condurla, è tornata a vivere con i suoi microrganismi che la popolano da secoli e producono vini totalmente naturali, senza la necessità di aggiungere nulla che non sia una bottiglia e il suo tappo.

fotografie www.paolotosti.com/