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BIRRA, E SAI COSA BEVI !

Conoscere la Birra #2

Quando si parla di birra, molto spesso si tende a dimenticare cosa ci sia realmente dietro: il lavoro di uomini (spesso barbuti) e donne (si, donne) che scrivono ricette, selezionano ingredienti, modificano parti del procedimento di produzione fino ad arrivare al prodotto finito, che soddisfa la loro idea originale di birra.

Questo significa fare la birra. Non potendo coltivarla né tantomeno allevarla, la birra chiede al birraio di prendere forma nel colore, nell’aroma e nel gusto, così come vuole una tradizione che si tramanda da secoli.

Un legame, quello fra le persone  e la birra, che rispecchia l’ancora più antico legame fra uomo e terra, che ha percorso centinaia di anni e che l’artigiano moderno tenta di ripercorrere in una sorta di ritorno alle origini. Qui la birra entra prepotentemente in gioco, come racconta un vecchio detto secondo il quale date ad un uomo una birra e ci perderà un’ora, insegnategli a farla e ci perderà una vita intera, perchè questo è il principale merito che le riconosciamo, quello di aver permesso all’uomo di godere dei frutti del suo lavoro in una sorta di rapporto d’amore ben corrisposto.

Tutto questo certamente ha dovuto, e deve tuttora, fare i conti con gli effetti della contemporaneità, in un’epoca in cui certe dinamiche, nelle quali non ci addentriamo, hanno sempre più allontanato l’uomo da queste sue lontane radici. La birra, come qualsiasi altra produzione umana, non è esente da questo mutamento, alla luce dello stravolgimento che sta subendo il mercato birrario nazionale e internazionale, che è sotto gli occhi di tutti, che vede pochi grandi, anzi grandissimi, industriali farla da padrone a discapito delle piccole produzioni indipendenti sia sotto il profilo legalcommerciale che sotto il profilo più puramente morale.

Noi di Terracomunca mai ci permetteremmo in questa sede di difendere o preferire una parte piuttosto che un’altra: il nostro intento, come già spiegato, è quello di attirare l’attenzione del consumatore, interessarlo o almeno incuriosirlo, fornendo una serie di strumenti capaci di dargli quella necessaria conoscenza e consapevolezza del proprio ruolo di consumatore, appunto, consapevole.

La nostra speranza è quella di riuscire a convincere i tanti che decideranno di venirci a trovare che esiste un modo quantomeno diverso di intendere la birra, un piano B che si discosta con forza da un mercato, quello della grande produzione e distribuzione industriale, che con le sue dinamiche rischia di snaturare sempre più l’essenza di un prodotto indipendente, creato in quantità limitata, non microfiltrato e non pastorizzato: insomma un prodotto vivo, parafrasando Teo Musso di Birra Baladin.

E allora, cosa aspetti? Vieni a scoprire a Gubbio al Terracomunica Festival il tuo amore per la birra e #bevicomesei.